ITALIANI ED EUROPEI - 60.mo TRATTATI EUROPA - 7000 ORGANIZZAZIONI SOCIETA' CIVILE CHIEDONO AI CAPI DI STATO E DI GOVERNO UE INTRODUZIONE TASSA EUROPEA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE

Alla vigilia del Vertice di Roma, occasione in cui i Leader dei Paesi UE si apprestano a celebrare il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e discutere del futuro dell’UE, oltre 7.000 organizzazioni della società civile hanno inviato una lettera congiunta ai leader dei 10 Paesi Membri impegnati da tre anni nel negoziato per l’introduzione di una Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Il futuro dell’UE passa anche dall’adozione di misure come questa che rappresentano una risposta concreta alle istanze dei cittadini sempre più schiacciati da politiche che privilegiano il potere di pochi a discapito del benessere di tutti.

Il Momento è Adesso: La TTF europea rappresenta un piccolo prelievo - a un'aliquota, diversificata per tipologia di titolo, fra lo 0.01% e lo 0.1% - sulla singola compravendita di titoli finanziari, capace di disincentivare, se costruita efficacemente, le operazioni speculative sui mercati (in particolare il trading ad alta frequenza). Un provvedimento in grado di ridare stabilità ai mercati, prevenire future crisi come quella che ha sconvolto l'Europa e il mondo nel biennio 2007-2008, e riportare la finanza al suo compito originario: operare a effettivo servizio dell'economia.

Dopo essersi arenato più volte negli ultimi anni, il negoziato europeo sulla TTF sotto la procedura di cooperazione rafforzata è ora ad un passo dal traguardo. Portarlo a compimento non significa solo valorizzare gli sforzi e le tante energie finora dispiegate in un processo a lungo condizionato dalle resistenze di singoli Stati. Sugellare l’accordo rappresenterebbe oggi una prova tangibile di un’Europa capace di trovare compromessi ambiziosi su misure eque e progressiste.  Un’Europa in grado di rispondere con forza al richiamo dei suoi cittadini che alla TTF esprimono da tempo un forte supporto avallato da oltre 1 milione di firme raccolte nel 2015 da organizzazioni sindacali e della società civile continentale.

Quanto ci costa non avere una TTF europea

Secondo recenti stime della Commissione Europea la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno per i 10 Paesi UE del negoziato. In Italia le entrate erariali, secondo le stime della Commissione e dell'istituto tedesco di ricerca economica (DIW), oscillerebbero tra i 3 e i 6 miliardi di euro all'anno. Un contributo che la stessa Commissione e il Parlamento europeo giudicano congruo ed equo, poiché proveniente da un settore che ha usufruito negli anni della crisi di ampi piani di salvataggio, costringendo i bilanci pubblici europei a marcate contrazioni con forti ripercussioni per il welfare dei propri cittadini.

“Non sarà possibile far rinascere l’ideale europeo nelle nuove generazioni se l’Unione non darà segnali concreti di essere la patria della solidarietà, della giustizia fiscale, delle pari opportunità. Una tassa europea sulle transazioni finanziarie rappresenterebbe oggi un segnale tangibile per porre un freno alle scandalose disuguaglianze che offendono l’opinione pubblica europea e una misura concreta per generare risorse per il bene comune” dichiara Leonardo Becchetti, Portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

Le richieste della Campagna ZeroZeroCinque al Premier Gentiloni

In Italia la TTF europea è di nuovo tornata al centro del dibattito pubblico. In piena corsa congressuale del PD, un sostegno alla misura è stato da poco annunciato da esponenti di primo piano del Partito Democratico, tra cui i Ministri M. Martina e A. Orlando.  Oggi, come non mai, è giunto il tempo di passare dalle parole ai fatti e rendere gli impegni del Governo sulla TTF europea più espliciti.
In occasione delle celebrazioni sui Trattati di Roma e delle tante dichiarazioni politiche che i leader stanno rilasciando sul futuro dell’Unione, chiediamo al Presidente del Consiglio Gentiloni di:

  • esprimersi pubblicamente a sostegno del disegno della TTF europea che sta emergendo dal negoziato in corso, auspicando il raggiungimento dell’accordo entro l'estate 2017.
  • assumere l’impegno pubblico a destinare il gettito dell'imposta a misure di lotta alla povertà in Italia, a programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e a interventi di contrasto al cambiamento climatico.

“Abbiamo firmato la lettera perché è fondamentale che l’accordo tra gli Stati membri per l’introduzione della TTF venga sugellato subito – ha dichiarato il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini. - I motivi sono disparati, primo tra tutti la possibilità di destinare il gettito dell’imposta alla misura di lotta alla povertà in Italia che, anche se avviata con la recente approvazione della Legge delega, necessita di risorse maggiori in grado di sviluppare un percorso di re-inclusione lavorativa e di autonomia delle famiglie in stato di indigenza. È fondamentale dare ascolto al richiamo cittadini Europei – ribadisce Rossini – che già nel 2015 hanno raccolto oltre un milione di firme a supporto della TTF. Un segnale importante che ci racconta quanto il popolo si senta dalla crisi”

“La TTF rappresenta un punto di ripartenza in Europa per contrastare le grandi diseguaglianze – ha aggiunto Stefano Tassinari, membro di presidenza nazionale Acli con delega alla Cooperazione. – La tassa non è contro la finanza ma serve a rimetterla in pista, insieme ad altre proposte quali il contrasto all’elusione fiscale e il tetto ai compensi milionari. Se non si riconsegna alla finanza un codice umano, - conclude Tassinari - che tenga a freno la speculazione e rilanci sviluppo e lavoro, rischiamo di ipotecate anche il futuro dei nostri nipoti”.

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La procedura di cooperazione rafforzata su una TTF europea è stata autorizzata dal Consiglio Europeo nel gennaio 2013 dopo che una proposta di direttiva della Commissione Europea (del settembre 2011) per una TTF pan-europea non ha ricevuto il consenso unanime dei 27 Paesi dell’UE nel luglio 2012. Il negoziato sulla TTF europea a cui partecipano oggi la Germania, la Francia, l’Italia, la Spagna, l’Austria, il Belgio, La Grecia, il Portogallo, la Slovenia e la Slovacchia è iniziato nel marzo 2013. 
Nell’ottobre del 2016 i Paesi del negoziato hanno raggiunto un accordo quadro sugli elementi macro-strutturali dell’architettura della TTF (il cosiddetto core engine). In particolare, il consenso ha riguardato la base imponibile azionaria e dei derivati, i criteri di applicazione dell’imposta, la tassazione delle singole transazioni e non dei saldi netti giornalieri, esenzioni stringenti per i market-makers nel caso azionario e nessuna esenzione per market-makers nel caso dei derivati.
A margine del vertice dell’Eurogruppo del 20 marzo scorso i team negoziali hanno affrontato uno degli ultimi nodi politicamente sensibili dell’impianto della TTF europea, la tassazione dei fondi pensione, su cui il Belgio e la Slovacchia hanno espresso in passato forti ritrosie. I due Paesi hanno ora tempo fino a maggio per sciogliere definitivamente le proprie riserve in merito, convergendo auspicabilmente sulla seguente soluzione: la tassazione opzionale dei fondi pensione. In questo scenario, lo schema supportato dalla Campagna ZeroZeroCinque prevede una direttiva il cui dettato permette a un Paese N della cooperazione rafforzata che non ricorre all’esenzione dei propri fondi pensione nazionali di assoggettare all’obbligo di TTF i fondi pensione esentati da altri Paesi (verosimilmente belgi e slovacchi) qualora le transazioni da loro condotte siano relative ai titoli emessi dal Paese N.  

A marzo 2015 uno studio dell’autorevole Istituto di Ricerca Economica (DIW) di Berlino ha stimato che una TTF europea applicata alla più ampia gamma di strumenti finanziari (secondo l’impianto della direttiva originariamente proposto dalla Commissione Europea nel marzo 2013), con il ricorso al doppio principio di tassazione (di residenza dell’operatore e di nazionalità del titolo) e con aliquote dello 0,1% per le azioni e dello 0,01% per i derivati porterebbe nelle casse dello Stato italiano dai 3 miliardi ai 6 miliardi di euro all’anno. A giugno del 2016 la stessa Commissione Europea ha stimato in 22 miliardi di euro all'anno le entrate tributarie per i 10 Paesi UE, secondo lo schema dell'imposta che si sta profilando ora nel negoziato.
La TTF europea è sostenuta da oltre 1000 economisti al mondo. Tra questi i Premi Nobel per l’Economia P. Krugman e J. Stiglitz oltre ai docenti e ricercatori delle prestigiose università di Harvard, Oxford, Cambridge, La Sorbonne, Berkeley, Kyoto. Oltre 1 milione di cittadini ha sottoscritto nel 2015 una petizione rivolta ai leader della cooperazione rafforzata sostenendo una TTF europea dall’impianto ambizioso e chiedendo di destinarne i proventi alla lotta alla povertà in Italia, alla solidarietà internazionale e a misure di contrasto al cambiamento climatico.  

Le Robin Hood Tax Campaigns sono attive in 12 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 59 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo italiano ACLI, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Altromercato, Amref, ARCI, ARCS, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ATTAC Italia, Associazione di Comunità, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, CGIL, CINI -Coordinamento Italiano Network Internazionali, CIPSI, CISA - Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, CISL, CISP, Cittadinanzattiva, Gruppo Cooperativo Goel, Cooperazione Internazionale Piamartina – SCAIP, COOPI, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ La Cosa Giusta, Fairwatch Italia, FIRST CISL, FIRST SOCIAL LIFE - Cisl, Flare, FOCSIV, FCRE- Fondazione Culturale Responsabilità Etica, GCAP - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Le Rondini, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, LeG - Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, MASCI – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Medici con l’Africa - CUAMM, Microdanisma, OISG – Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, RE:Common, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children, Sbilanciamoci!, Social Watch Italia, UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis, WWF Italia.

dI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA:

Chancellor Angela Merkel, GERMANY
Prime Minister Alexis Tsipras, GREECE
Prime Minister Paolo Gentiloni, ITALY
Prime Minister António Costa, PORTUGAL
Prime Minister Robert Fico, SLOVAKIA
President of the Government Miro Cerar, SLOVENIA
Prime Minister Mariano Rajoy, SPAIN
Rome, 23 March 2017
Dear Prime Minister Paolo Gentiloni,
Financing the Future - Working Together
We, the undersigned, coalitions of civil society organisations and trade unions representing millions of
European citizens campaigning for the Financial Transactions Tax (FTT), write to you on the anniversary
of the Treaty of Rome as you meet to discuss the future of the European Union.
Today, the EU finds itself in multiple crises. Increasing inequality and the unmet expectations of citizens
are being translated into a rise of national populism. Of all moments, this is the time to listen to the voices
of the people. Recently, more than a million signatures testify to the popularity of taxing the finance
industry more as a fair way for a sector that is a clear winner of globalisation to give back to those that
have been left behind. As leader of one of the countries negotiating the FTT, we say to you we have had
enough of delays, every day the FTT is not agreed costs jobs in the EU and lives abroad.
We urge you to redouble your efforts with fellow Enhanced Cooperation countries to complete
negotiations at the earliest possible time, to:
? Implement an ambitious FTT, which will raise at least €22 billion a year
? Reach agreement of the final FTT legislation by Summer 2017
? Allocate a significant proportion of forthcoming FTT revenue for welfare and public services
in Europe as well as to help combat poverty and climate change in the wider world
Grand words are not enough, please deliver the FTT now.
Yours sincerely, 
NATIONAL FTT COALITIONS/ ORGANISATIONS from Member States participating in the
Enhanced Cooperation Procedure to implement the Financial Transactions Tax
1. Austria: On behalf of a coalition of 127 civil society organisations:
Heinz Hödl – Director, KOO-Coordination Office of the Austrian Bishop’s Conference for
Development and Mission
Annelies Vilim – Director Global Responsibility, Austrian Platform for Development and
Humanitarian Aid
Alexandra Strickner – Chairperson ATTAC Austria
2. Belgium: On behalf of a coalition of 150 civil society organisations and over 25,000 volunteers:
Arnaud Zacharie – General Secretary, CNCD-11.11.11
Bogdan Vanden Berghe – Director, 11.11.11
3. France: On behalf of French NGOs and citizens supporting the French Robin Hood Tax
Campaign:
Hakima Himmich – President, Coalition PLUS
4. Germany: On behalf of the ‘Steuer gegen Armut’ campaign supported by 100 civil society
organisations:
Detlev v. Larcher – Member of Attac Germany
Alfred Eibel – Steering Committee, Attac Germany
5. Greece: On behalf of an individual organisation:
Dr. George Dramas – Member of the Executive Committee, Attac Hellas - representing 50
members
6. Italy: On behalf of the Italian FTT coalition of 60 organisations:
Leonardo Becchetti – Spokesperson, ZeroZeroCinque
7. Portugal: On behalf of the Portuguese Platform of 61 Development NGOs:
Pedro Krupenski – Chair of the Board, Plataforma Portuguesa das ONGD
8. Slovenia: On behalf of individual organisations:
Maruša Babnik – Coordinator of Tax Justice projects, Ekvilib Institute
Albin Keuc – Director of SLOGA NGO Platform for Development, Global Education and
Humanitarian Aid
Ajda Pistotnik – Researcher and Project Manager, EnaBanda
Lidija Živ?i? – Expert of Focus, Association for Sustainable Development
9. Spain: On behalf of La Plataforma ITF ¡YA!, Paraísos fiscales ¡NO! Supported by 14 CSOs +
La Alianza Española por la Tasa Robin Hood, supported by 11 CSOs + Plataforma Justicia
Fiscal supported by 10 organisations, including three platforms:
Ricardo García Zaldívar – Spokesperson, Attac España
Vanessa López – Executive Director, Salud por Derecho
Miguel Gorospe – Coordinator, Campaña Justicia Fiscal
EUROPEAN ORGANISATIONS/ NETWORKS supporting achievement of the FTT by 10
Member States
1. Action For Global Health (AfGH) – a European CSO network representing over 50 NGO
members and national health platforms in 6 European countries and the EU
Abigail Rowlands, UK Coordinator
2. Climate Action Network (CAN) Europe – representing 130 member organisations, in over 30
European countries
Wendel Trio, Director
3. CIDSE – representing 17 Catholic Development organisations in Europe and North America
Bernd Nilles, Secretary-General
4. European Anti-Poverty Network – representing more than 6,000 civil society organisations
across Europe
Leo Williams, Director
5. European ATTAC Network (EAN) – representing 20 organizations in 20 countries
Hugo Braun, member of the European steering group
6. European Federation of Public Service Unions (EPSU) – representing 8 million European
workers in public services
Jan Willem Goudriaan, General Secretary
7. European Trade Union Confederation (ETUC) – representing 45 million members of 89 trade
union organisations in 39 European countries, and 10 European Trade Union Federations
Luca Visentini, General Secretary
8. Global Fund Advocates Network (GFAN) – a network that brings together over 250
organisations from over 70 countries supporting global health
Peter van Rooijen, GFAN Secretariat
9. International HIV/AIDS Alliance – an advocacy partnership active in Brussels, Geneva and
Washington D.C. between the International HIV/AIDS Alliance (UK) and Aids Fonds
(Netherlands)
Marielle Hart, Head of Policy
10. Oxfam International – an international confederation of 18 non-governmental organisations
working with partners in over 90 countries to end the injustices that cause poverty www.oxfam.org
Winnie Byanyima, Executive Director
11. Public Services International (PSI) – representing 20 million members of 669 unions in 154
countries and territories.
Rosa Pavanelli, General Secretary. (24/03/2017-ITL/ITNET)